Mentre tentava di desalinizzare l'acqua di mare usando le radiofrequenze, ha notato dei flash emessi dall'acqua che stava trattando. Dopo alcune prove è riuscito ad ottenere la combustione dell'acqua di mare in una buretta, proprio come se fosse una candela.
La scoperta ha suscitato l'interesse dalla Comunità scientifica, principalmente interessata a scoprire se se l'acqua di mare può essere usata come combustibile.
Studi effettuati successivamente da un chimico dell'università della Pensilvania, il dottor Rustum Roy, hanno dimostrato che il bombardamento di onde radio a cui è sottoposta l'acqua marina ne indebolisce i legami molecolari tra l'acqua ed il sale che la compongono, liberando così idrogeno che a sua volta brucia se esposto al campo di radiofrequenze.
Rimane ora da stabilire l'efficienza dell'energia prodotta dalla combustione dell'acqua marina, che brucia ad una temperatura tale da sciogliere le burette, e stabilirne i possibili futuri impieghi.
Commentando la scoperta di Kanzius, il dr. Rustum ha evidenziato che "Questo (l'acqua marina) è l'elemento più abbondante nel mondo. È dappertutto, e" (senza facile ironia), "vederla bruciare mi dà i brividi.".
Di seguito riporto il servizio andato in onda sul canale HD3
Fonte: Engadget.com
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