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domenica 11 novembre 2007

Skypephone e 3: la disonestà fatta operatore

Lo skypephoneAntefatto: come (forse) molti sapranno, è uscito da poco il nuovo Skypephone, ovvero un telefono costruito da Skype (le mani ce le ha messe un non meglio specificato produttore di hardware cinese) che, avendo — ovvio — Skype installato sopra, chiama tutti gli Skype gratis appoggiandosi sull’UMTS di 3. E 3 ha fatto delle tariffe a prima vista vantaggiose: con un minimo di ricarica di 10€ al mese, si può beneficiare di una tariffa di ben 10 ore al giorno di chiamate e 600 linee di testo di chat! Se ci aggiungete che il telefono ve lo danno in comodato per 19€, ne comprate qualcuno da dare agli amici, parenti e fidanzata (o, se siete dirigenti d’azienda, commutate tutti i vostri telefoni ai dipendenti), e avete risolto il problema delle bollette.

Questo, nel mondo dei sogni, e nella pubblicità sul sito ufficiale 3. Sogni infranti dalla cattiva fede e dagli intenti truffaldini di 3.
Come so le cose che sto per dirvi? Perché stasera, fingendomi un negoziante, ho parlato con la responsabile 3 che gestisce i rapporti con i venditori autorizzati.Skypephone a diciannove euro
Prima di andare avanti, un messaggio agli scagnozzi e agli avvocati di 3: sono pronto a dirvi il nome del negoziante e il nome della persona con cui ho parlato, e a portare come testimone il titolare del negozio. Contattatemi, se volete, o mandate i primi a spezzarmi i pollici: non basta pensarlo, bisogna dirlo, come dicono i grandi Noantri. E io lo dico.

Stasera, dicevo, sono entrato in questo rivenditore autorizzato 3 per sapere qualcosa di più, perché ci sono alcune incongruenze nell’offerta che non mi quadrano: e quando uno sta per stipulare un contratto di ben due anni e mezzo, vuole vederci chiaro. Se poi uno è un rompicoglioni che studia giurisprudenza, l’effetto è miliarcuplicato. Ad esempio:

  1. L’offerta dice che se ci abboniamo entro il 27 gennaio 2008, avremo queste dieci ore al dì e seicento messaggi di chat fino a dicembre 2008. Bene, e da gennaio 2009 a giugno 2010?
  2. le dieci ore di al giorno si intendono di connessione alla rete UMTS — per essere in linea con Skype, il telefono deve essere costantemente connesso ad UMTS, sennò non sei in linea, e uno può tenere acceso il telefono e voler essere raggiungibile per più di dieci ore al giorno. Non tutti i giorni, magari, ma considerando l’utente medio di questo tipo di cellulare, probabilmente sì.
  3. la durata della batteria, considerato che una ditta seria come Apple non ha messo l’UMTS in iPhone in parte anche perché l’UMTS succhia via troppa batteria. E Apple spacca, con la gestione dell’energia (il mio MacBook fa tre ore e passa, con WiFi sempre a palla);
  4. da quando sarà disponibile quest’offerta — il negozio me lo avrebbe venduto stasera (ce l’ho avuto anche in mano), ma c’è scritto che la tariffa sarà attiva da febbraio 2008. Oh bella, e fino ad allora?
  5. Che significa che tutti i piani tariffari hanno una «addebito dei costi in caso di recesso anticipato»? Di quanto? E non c’era l’art. 1, c. 3 della legge n. 40/2007 (il decreto Bersani che vietava le penali per disdetta anticipata per ogni forma di telefonia, Internet e TV a pagamento)?
  6. Ma sopra ogni altra cosa: cosa ne sarà del contratto — dicevo sopra e ribadisco qui — da gennaio 2009 a maggio 2010?, rimangono i dieci euro al mese, o ne devo pagare centomila? In fondo, 3 ci ha abituato a tariffe UMTS che costavano il primo anno nove euro, e il secondo venticinque.

E io avrei voluto comprarne sei, per tutti i miei numeri più chiamati… tanto, a 19€ si può pure fare. Ma il negoziante — gentilissimo, vedrete perché — mi dice che costa 99€. «Signore, ma sul sito c’è scritto 19€!». Così, subodorando10 ore al giorno gratis fino a tutto il 2008 l’imbroglio, inizio a chiedergli tutto il resto delle domande summenzionate, e lui mi dice che dovrei chiamare il servizio assistenza 3. «Perfetto, mi dia il numero allora, ché sul sito non sono riuscito a trovarlo». E lui dice che bisogna essere clienti 3 per parlare con l’assistenza 3. «Eh? Se ho capito bene, devo essere cliente 3 per sapere cose sul come diventare cliente 3?» E lui dice che sì, è strano, ma è così.
E poi fa la cosa che ogni persona che sta al pubblico dovrebbe fare: mi offre trasparenza al 100%. Chiama al telefono il responsabile di gestione dei punti vendita 3 (spezzapollici 3: contattatemi e vi dico il nome, in pubblico non sta bene), mi passa la cornetta e mi dice: «A regazzi’, nun me fa ffa figuracce: tu sei un commesso der mi’ negozzio, nun te fa’ sgama’». Io, basito, imposto la faccia di culo e vai. Trascrivo non parola per parola, ma il succo è quello:

— Sono Tizia-Innominabile-su-silenzi.com-Pena-Querela, dimmi.
— Signora Tizia and so on, mi sono scritto una serie di domande che i clienti m’hanno fatto (sguardo compiaciuto del titolare del negozio), e vorrei chiarirle con lei, così so che rispondere.
— Bene, vai.
— Sul sito c’è scritto che in ricaricabile costa 19€, e qui sulla scatola 99€!
— Sì, perché quello è in abbonamento. Non li vendiamo, quelli sfusi da ricaricabile.
— Ma per quelli in abbonamento sul sito il comodato è gratuito!
— Non è vero.
— …
— Altro?
— Andiamo avanti: le dieci ore sono di connessione alla rete UMTS o sono chiamate effettive?
— Mah, vediamo un po’… mah, secondo me sono di conversazione… E poi, dieci ore sono dalla mezzanotte, misà.
— Dalla mezzanotte? Significa che alle dieci di mattina il cliente non ha più la copertura grauita del traffico?!
— No, da mezzanotte a mezzanotte; insomma, tutto il giorno.
— Signora, ma quelle sarebbero ventiquattr’ore, non dieci.
— Allora saranno di conversazione effettiva. Eppoi, hai seicento messaggi!
— Sì, ma pure per quelli ci vuole la connessione UMTS attiva. Comunque, quanto dura la batteria? Perché UMTS succhia come un vampiro, lo sa?
— Non ne ho idea.
— Ok, ancora: la tariffa ricaricabile parte da febbraio 2008, ma noi lo possiamo vendere subito: quanto paga il cliente da subito a febbraio 2008, per la connessione?
— Boh.
— Cosa succede, soprattutto, da gennaio 2009 a maggio 2010? La pubblicità — mi dicono — parla delle dieci ore (che non sappiamo cosa valgano, in realtà) «fino alla fine del 2008».
— Boh, lo decideremo dopo.
— (incazzato come una iena) Eh?! Ma il cliente deve firmare un contratto in cui ci dev’essere scritto cosa succede durante tutta la durata del rapporto, mica solo un pezzo. Ma dove siamo?! Noi non abbiamo un contratto da firmare? Mi serve!
— Noi non ce l’abbiamo, il cliente lo compra e zitto. Poi, decideremo. Altro?
— N… No… Ok, ho saputo quanto basta, le ripasso il titolare. Arrivederci.

Il titolare del negozio va a rispondere, ma la tipa aveva (cafonamente) già attaccato.
Mi fa: «Vedi co’ cchi me tocca combatte tutto ‘r giorno? Se tu eri un giornalista, sai che figura de mmerda c’aveva fatto…»

Già. Se fossi stato un giornalista. Se lo fossi stato e 3 fosse stato il mio inserzionista pubblicitario, forse avrei avuto l’ordine di scuderia di tenere la bocca chiusa. Ma, sono un blogger, e nessuno mi chiuderà il forno. Al massimo, mi spezzeranno i pollici.
E allora scriverò con gli indici, come i nerd quando iniziano ad usare i pc.

Diffondere, prego.

Fonte: Silenzi.com

Articolo ripreso anche su P2Pforum Italia

venerdì 9 novembre 2007

Scie chimiche? No, grazie.

Da un po di tempo gira sulla rete questo documento. Si tratta di un .pps dche fa vedere delle diciamo "strane conformazioni di nuvole" in cielo.
Incuriosito dal "fenomeno" di cui peraltro avevo già sentito parlare, vado a dare un occhio su questo sito.

Traggo alcuni passaggi interessanti.

Da oltre dieci anni, i nostri cieli sono caratterizzati da lunghe scie bianche. Sono le scie degli aerei, ovviamente: lo sanno anche i bambini! E' risaputo, infatti, che gli aerei rilasciano al loro passaggio delle scie bianche: si chiamano "scie di condensazione", "contrails" in inglese.

Si tratta di un fenomeno del tutto naturale. I gas caldi (mix tra vapore acqueo e gas combusti) che fuoriescono dai motori degli aerei venendo a contatto con l'aria fredda dell'atmosfera innescano il processo della condensazione: il vapore acqueo si trasforma in piccoli cristalli di ghiaccio soggetti all'evaporazione. Per la loro natura, le scie di condensazione si dissolvono in circa 30-50 secondi (in casi particolari posso permanere nell'aria per pochi minuti) e pertanto non possono essere lunghe.
Le scie che possiamo vedere tutti i giorni, però, sono scie particolari, del tutto diverse dalle scie di condensazione. Queste scie sono molto lunghe e molto persistenti: alcune di esse si estendono da orizzonte a orizzonte e permangono nell'aria addirittura per molte ore. Altre assumono comportamenti strani: nella loro lunghezza svaniscono in alcuni tratti ma permangono in altri, oppure si espandono a dismisura o ancora si espandono "a tratti". Inconsueto e improbabile fenomeno se si trattasse di semplice vapore acqueo.

Queste scie sono state avvistate anche fuori dalle rotte degli aerei di linea, a quote improbabili per gli aerei di linea e in spazi aerei non consentiti al traffico civile e/o commerciale.

A questo punto viene naturale chiedersi: se sono scie degli aerei, di quali aerei si tratta e soprattutto… che tipo di scie sono? E' evidente che non sono scie di condensazione. Quindi… che cosa sono? Da cosa sono composte? Se non avete mai sentito parlare di scie chimiche o siete dubbiosi o scettici a riguardo, speriamo di fornirvi utili chiarimenti sul fenomeno. Se invece ne siete già al corrente, speriamo di fornirvi ulteriore materiale di approfondimento.

Mi sembra quantomeno interessante le domande che questo sito si pone. Suggerisco di farci un salto.

Sarebbe grave se qualche governo stesse cercando di avere un controllo sul clima, non credete? "Creare" disastri per attribuire poi la colpa alla natura sarebbe un alibi perfetto...

Ovviamente c'è anche una petizione, disponibile qui. In alternativa, se volete scaricare il modulo, potete cliccare qui e inviarlo a:
Associazione salute e ambiente – libera associazione no profit, sede legale: Cadoneghe, (PD) Via Belzoni, 9

Qui una serie di foto riguardo le "chemtrails"

Edit: Giusto oggi ho fatto da casa mia questa foto interessante. Clicca qui per vederla.
Purtroppo non ho fatto in tempo a fotografare anche l'aereo, che ho visto in lontanza. tra la scia fotogafata e l'aereo NON c'era una scia.
Agguingo anche il link ad un altro sito interessante.

Qui un altro sito interessante

giovedì 8 novembre 2007

Politica - Informazione - Ambiente

è da qualche giorno che non scrivo. Rimedio ora con tre notizie, tutte fresche fresche.
Due riguardano l'ambiente, che inesorabilemente si sta ammalando sempre più. L'altra riguarda invece i "magna magna" che avvengono al senato.
Quasi ironicamente, come titolo di questo post scelgo le tre parole che ho scelto anche per il nome di questo blog.

Clima: California fa causa a Epa
La California ricorre contro l'Epa con l'accusa di non voler prendere una decisione sul programma di lotta contro l'effetto serra. Le regole californiane prevedono limiti piu' severi per le emissioni delle auto e dei camion leggeri. Il ricorso, che era gia' stato annunciato dal governatore Arnold Schwarzenegger, verra' verosimilmente imitato da altri Stati, tra cui quelli del New England, gli Stati di New York e di Washington, oltre a Maryland, New Mexico, Arizona ed Oregon.


San Francisco, petrolio nella baia
Una gigantesca macchia di petrolio che sta crescendo sempre piu' minaccia i pesci e gli uccelli della baia di San Francisco. Una nave da trasporto sudcoreana, la Cosco Busan, di 250 metri, ha urtato nei giorni scorsi - a causa della nebbia - una delle torri di ingresso nella baia, determinando l'apertura di una larga falla su una delle fiancate. Da quella falla sono fuoriusciti finora 220 mila litri di carburante. Chiuse le spiagge nell'area di San Francisco.


Senato: stop stipendi parlamentari
Per gli stupendi dei parlamentari, pari a quelli dei presidenti di sezione della Cassazione, non scattera' l'adeguamento automatico. Il Senato ha dato oggi via libera al congelamento per 5 anni alle indennita' dei parlamentari con 164 si' e 147 no. Poco piu' tardi, la stessa Aula, con una maggioranza piu' forte (266 a 36) ha invece bocciato un emendamento del senatore 'dissidente' dell'Unione Turigliatto che proponeva il dimezzamento dello stipendio e delle indennita' dei parlamentari.

Vedremo se queste tre notizie domani qualche telegiornale le riporterà, o si continuerà a parlare dei vari delitti di Cogne, di Erba, di Garlasco.

Chiudo ricordando due cose.

Il 25 aprile è stato fissato il V-day sull informazione. Due le proposte di legge.
  1. Eliminare i finanziamenti pubblici all’editoria
  2. Abolire l’albo dei giornalisti.
Ovviamente nessun media ha annunciato l'evento. Ma come, fino a qualche giorno fa c'erano i giornalisti che andavano a cercare le frasi naziste nel blog di grillo, siccome "il sito di grillo ha una importanza oggi in Italia" e adesso nessuno dice niente? C'è qualcosa che evidentemente non torna...

Seconda cosa. Stasera la puntata di anno zero parlava del Grande Enzo Biagi ("il partigiano biagi").
Tra qualche giorno sul sito della rai metteranno in rete la registrazione. Oltre a parlare di Biagi si parlerà anche di informazione e sue censure.
Cliccando qua potrete vederlo.
Invito chiunque a dare un occhio. Ne vale la pena.

E che nessuno dica che il diktat bulgaro non è mai esistito. A meno che si abbia la faccia come il culo e qualche amico mafioso, in quel caso ci si può permettere di dire tutto.

venerdì 2 novembre 2007

Torture animali

Metto un link ad un video shockante, augurando la morte immediata a tutte quelle persone nel mondo che attuano torture di questo genere. Non me la sento di commentare questo video in maniera diversa.

Il video è tra i più crudi che si possano vedere in rete
Clicca Qui.

Nel Pacifico l'Isola della spazzatura

LO CHIAMANO Pacific Trash Vortex, il vortice di spazzatura dell'Oceano Pacifico, ha un diametro di circa 2500 chilometri è profondo 30 metri ed è composto per l'80% da plastica e il resto da altri rifiuti che giungono da ogni dove. "E' come se fosse un'immensa isola nel mezzo dell'Oceano Pacifico composta da spazzatura anziché rocce. Nelle ultime settimane la densità di tale materiale ha raggiunto un tale valore che il peso complessiva di questa "isola" di rifiuti raggiunge i 3,5 milioni di tonnellate", spiega Chris Parry del California Coastal Commission di San Francisco, che è da poco tornato da un sopralluogo.

Questa incredibile e poco conosciuta discarica si è formata a partire dagli anni Cinquanta, in seguito all'esistenza della North Pacific Subtropical Gyre, una lenta corrente oceanica che si muove in senso orario a spirale, prodotta da un sistema di correnti ad alta pressione. L'area è una specie di deserto oceanico, dove la vita è ridotta solo a pochi grandi mammiferi o pesci.

Per la mancanza di vita questa superficie oceanica è pochissimo frequentata da pescherecci e assai raramente è attraversata anche da altre imbarcazioni. Ed è per questo che è poco conosciuta ai più. Ma proprio a causa di quel vortice l'area si è riempita di plastica al punto da essere considerata una vera e propria isola galleggiante. Il materiale poi, talvolta, finisce al di fuori di tale vortice per terminare la propria vita su alcune spiagge delle Isole Hawaii o addirittura su quelle della California.

In alcuni casi la quantità di plastica che si arena su tali spiagge è tale che si rende necessario un intervento per ripulirle, in quanto si formano veri e propri strati spessi anche 3 metri. La maggior parte della plastica giunge dai continenti, circa l'80%, solo il resto proviene da navi private o commerciali e da navi pescherecce.

Nel mondo vengono prodotti circa 100 miliardi di chilogrammi all'anno di plastica, dei quali, grosso modo, il 10% finisce in mare. Il 70% di questa plastica poi, finirà sul fondo degli oceani danneggiando la vita dei fondali. Il resto continua a galleggiare.

La maggior parte di questa plastica è poco biodegradabile e finisce per sminuzzarsi in particelle piccolissime che poi finiscono nello stomaco di molti animali marini portandoli alla loro morte. Quella che rimane si decomporrà solo tra centinaia di anni, provocando da qui ad allora danni alla vita marina.